Alla ricerca dell’indicatore tecnico perfetto per il Forex Trading

137-trading-forex.jpgDa quando è nata l’analisi tecnica la maggior parte dei traders si è data da fare per trovare l’indicatore tecnico perfetto, quello che non sbaglia mai, quello che restituisce il 100%…o magari anche solo il 90% dei trades in guadagno.
I traders hanno modificato i parametri, fatto backtests, combinato più indicatori insieme, inventato nuovi indicatori e oscillatori…

Indovinate qual’è il risultato?
L’indicatore perfetto non esiste!! Mi dispiace!!
Non solo non esiste…ma non esisterà mai…e ci sono della ragioni oggettive per questo.

Innanzitutto, se esistesse l’indicatore perfetto, qualcuno lo avrebbe già codificato.
Provate a pensare…se esistesse l’indicatore perfetto…e tutti lo usassero…non ci sarebbe più mercato.
I mercati si basano sulla domanda e sull’offerta, ovvero su banche, fondi e traders che acquistano e vendono allo stesso tempo, perché hanno percezioni diverse di quello che accadrà. Se tutti comprassero in base all’indicatore perfetto…non ci sarebbero venditori, quindi gli ordini dei compratori non potrebbero essere eseguiti, viceversa su un segnale di vendita dell’indicatore.

Il trading è quello che è proprio perché ognuno vede le cose in modo diverso…per questo i prezzi si muovono.
Ci sono sostenitori del MACD, dello Stocastico, delle medie mobili, dell’RSI, del CCI, potrei andare avanti all’infinito, visto che, soprattutto nel mondo del Forex, si inventano ogni giorno nuovi indicatori…
Sapete cosa hanno in comune tutti questi indicatori tecnici? Sono tutti in ritardo sul prezzo…maledettamente in ritardo, per il semplice fatto che nel loro calcolo matematico più o meno complesso, utilizzano serie storiche del prezzo…ovvero utilizzano dati già passati.

Ovviamente alcuni segnali degli indicatori sono giusti, ma non abbastanza per creare una solida strategia di trading, almeno secondo il mio parere.
In internet troverete strategie di ogni tipo basate su incroci di medie mobili, incroci di stocastico, MACD, Bande di Bollinger e via dicendo, provatene quante volete…vi renderete conto che i risultati non sono così eccezionali.

Ma se gli indicatori sono in ritardo…cosa li anticipa? Semplice…il prezzo..solo ed esclusivamente il prezzo, l’unica cosa che conta veramente sui mercati.

Si può fare trading “solo” con il prezzo? Assolutamente si, lo fanno tutti i grandi traders, usano il prezzo (price action) e i “livelli di prezzo”, cioè supporti, resistenze, trend line, livelli di Fibonacci e nel caso specifico del Forex…i round numbers.
Già…qualcuno li chiama “leading indicators” perché sono capaci di guidare il prezzo, mentre gli altri indicatori vengono chiamati “lagging indicators” cioè in ritardo rispetto al prezzo.
Ovviamente anche i leading indicators non funzionano nel 100% dei casi…nulla funziona sempre.

Il mercato è fatto da compratori e venditori, perché un supporto funziona? Perché a quel livello di prezzo ci sono stati in passato più compratori che venditori, al contrario per una resistenza.
Quindi cosa funziona di più? Ciò che la maggior parte dei traders utilizza!!
Personalmente mi viene da storcere il naso quando sento cose del tipo: “utilizzate questo nuovissimo indicatore, non lo conosce nessuno”… Bene…e allora perché dovrebbe funzionare??
Se il mercato è fatto da compratori e venditori…io voglio che, quando compro, ci siano tanti altri che comprano…in modo da spingere il prezzo al rialzo. Quindi devo utilizzare gli strumenti che la maggior parte dei traders utilizza, o che i traders più grossi (gli istituzionali) utilizzano.

Il motivo è lo stesso per cui il timeframe Daily è meglio dei timeframes minori (4H, 1H, 15m, 5m). Gli istituzionali utilizzano il timeframe Daily, i fondi fanno trading sul Daily, non sul 5 minuti. Quindi i segnali tecnici…qualunque essi siano, sul Daily sono molto più affidabili che sui timeframes minori. Così i supporti e le resistenze sul Daily hanno maggior valenza, idem le trend lines, idem i livelli di Fibonacci, che funzionano non perché hanno qualcosa di magico, funzionano perché li utilizzano in tanti.

Sarebbe bello aprire un grafico, avere un segnale da un’indicatore, fare click con il mouse, e guadagnare sistematicamente, sarebbe troppo facile…non è così, il trading è un lavoro ed è anche un arte, bisogna saper individuare i supporti e le resistenze importanti, e saper soprattutto individuare i pattern di prezzo (price action) che significano qualcosa.
I grafici parlano…bisogna solo imparare a capirli..

Forex e Analisi Tecnica, un perfetto abbinamento

199-analisi-tecnica-forex.jpgPer riuscire a lasciare il proprio segno nel mercato del Forex cercando di perdere il meno possibile e di fare il maggior quantitativo di soldi come profitto è necessario riuscire a progettare, sviluppare e sostenere delle strategie. Innanzitutto il trader che si rispetti deve trattare le proprie strategie come se fossero la propria donna: per primo deve cercare di custodirle e non lasciarle nelle mani di chiunque passi, secondariamente deve coccolarle e cercare di non abbandonarle a loro stesse, ma viverle fino al momento della chiusura di una posizione.

Il problema è proprio questo, specie per i trader inesperti. Non è semplice per un novizio del mondo del Forex investire su di una posizione, ma ancora più difficile è riuscire a resistere alla tentazione di volerla lasciare aperta convinto che la scelta fatta in principio sia ancora giusta nonostante il mercato porti solo ed esclusivamente perdite.

Per i novizi, ma in generale per tutti coloro che preferiscono l’approccio tecnico piuttosto che quello fondamentale, l’analisi tecnica vi viene incontro mostrandovi tutto ciò che si può sapere di matematico riguardo i tassi di cambio che il mercato del Forex ci offre giornalmente, settimanalmente, mensilmente e anche di più. Una valutazione tecnica di mercato che ci permette di scorgere a grandi linee il potenziale andamento del tasso di cambio e quindi della coppia di valute che abbiamo preso in considerazione.

Forse il più comune grafico che possiamo ricondurre ad un’analisi tecnica è proprio quello a linee, o a linea a singola se si considera un solo cambio. Tramite questo grafico che vede la sua progressione nel tempo è possibile valutare l’andamento generale del tasso potendo percepire quale trend possibile potrebbe assumere la valuta. Grazie a questo si può immaginare il momento in cui una determinata coppia di valute effettuerà un possibile cambio di direzione incrementando o decrementando il proprio valore.

A tale proposito, per effettuare le scelte correte e valutare la propria strategia, è sempre bene andare a valutare come la propria metodologia agisca nei diversi lassi di tempo, ma soprattutto per poter programmare delle eventuali vie di uscita, delle vere toccasana per chi intraprende una strada che sembra portare a sole perdite. Riuscire a chiudere una posizione prima che le perdite divengano troppo elevate può essere fondamentale e anche a questo possono essere utili i grafici a linee.

Come per tutto ciò che riguarda il Forex, più che le capacità che deve possedere il trader come giusto che sia, è l’esperienza il punto focale. Grazie ad essa si è più facilmente adatti a percepire come il mercato si muova rispetto alla nostra posizione e di conseguenza valutarla rispetto alla nostra gestione. In principio le perdite è giusto anche che arrivino, ma con il passare del tempo dovranno divenire sempre più saltuarie per evitare di buttarsi sul lastrico ogni volta.